Der pensionierte Leutnant Francesco Pino bittet für sich und seine Hunger leidende Familie um eine Unterstützung bei Kaiserin Elisabeth. Bisher konnte er stets eine Sonderdotation erhalten, die er auch für dieses Jahr erbittet. Er hebt besonders seine Treue zum Kaiserhaus hervor und gelobt, für das junge Kaiserpaar und das ganze Herrscherhaus zu beten.
Italienisch.
Das Schreiben befindet sich im Nachlass gemeinsam mit zehn weiteren Majestätsgesuchen unter der Signatur A3 XXI D320.
A Sua Sacra Augusta Maestà Elisabetta di Baviera Imperatrice
d’Austria
Graziossisima Sovrana!
Francesco Pino, Tenente Pensionato, Sottoscritto il più umile tra vostri servi,
il più affezionato tra vostri afigli, il più attacato alla Santa Causa
Austriaca, nella sua grave età d’anni 78 circa è costretto dall’assoluto bisogno
a vedere [?] sotto il peso dell’infortunio la desolata sua famiglia, che cagione
della penuria dà vivari non sa come saziare la fame non avendo egli altri
risorse, che il meschinissimo suo soldo di Tenente nelle Reali invalidi
pensionati.
Sempre Zelante pestandosi agli Ordini di cotesto Imp. Reg.
Comando di Città a fortezza esercita le funzioni di ajutante di Corpo dei
Signori Ufficiali [?] a Subalterni Pensionati impartendo loro gli ordini del
Giorno che sortono [?] dall’I.R. Comando di Piazza. Sempre attaccato al suo
Sovrano nel funeste anno 1848: Si prestava siccome [?] d’ [?] dell’ospitale
Militare di San Sebastiano, ed era orgoglioso nella sua grave età di anni 72 di
poter servire ancora il Suo glorioso Monarca.
Per la conosciuta ed
esperimentata sua onoratezza, pel suo [?] zelo, per il vivo di lui attaccamento
alla Imp. Casa d’Austria, e più per le veridiche [?] circostanze ed infortuni,
della sua famiglia, avendo la moglie da molti anni inferma, ed il figlio
maggiore attaccato da dolori artritici generali da 26 anni a questa parte che lo
rende incapace di lavorare, e persino di muoversi, non percependo [?] che la
semplice paga senza alcun altro sussidio, per tutte queste identiche verità Sua
Maestà Francesco Primo (di felice memoria)
lo graziava ogni anno dell’Imperiale Gratificazione di fiorini 50: Cinquanta
Monete di Convenzione. Sua Maestà Ferdinando Primo rimunerava il povero Veterano della medesima
annua Gratificazione, e l’Imperiale Maestà di Francesco Giuseppe Gloriosamente Regnante degnosi egli pure [?]
di graziare il Sottoscritto dalla medesima Gratificazione fino lo scorso anno
1853: ma in quest’anno che più si fanno sentire i bisogni e le contingenze in
quest’anno, che mette il misero sottoscritto alla assoluta disperazione per non
saper realmente come dare nutrimento alla sua famiglia numerosissima, in
quest’anno si vide tolta la sospirata Gratificazione respinte tutte le di lui
istanze, e senza alcun suo demerito, giacchè fu sempre ed è costantemente
zelante per la Gloria e il nome del suo Augusto Monarca.
Ond’ è che [?] alle
sacre piante dell’Augusta Vostra Maestà [?] il misero [?] implorando dall’animo
filantropico e Caritatevole della Imperiale Sua Sovrana e Madre, per atto di
compassione un benigno da Lei [?] sussidio atto a poter calmare, se non altro,
le presenti urgentissime sue bisogna e torre il misero supplicante alla più
crude disperazione che ha già per indonarsi [?] di tutte le sue facoltà,
promettendo di alzare fervidissime preci all’Ente Supreme per la Salute
Conservazione, Reggenza, e Gloria dell’Augusta Graziosissima, Sacra Vostra
Maestà, e di tutta la Imperiale e Reale Casa d’Austria
Francesco Pino Tenente nelli Reali Invalidi Pensionato
Verona, li 13. Giugno 1854