Johann Georg Müller an Leo Thun
Hildesheim, 13. Oktober 1854
|

Regest

Der Bischof von Münster, Johann Georg Müller, unterstützt die Pläne des August Krahé zur Etablierung einer Waffenbruderschaft zum Schutz des Papstes. Er kennt Krahé seit langem persönlich und kann ihn und seine Pläne wärmstens empfehlen. Müller legt außerdem ein Empfehlungsschreiben für Krahé bei.

Anmerkungen zum Dokument

Schlagworte

Edierter Text

Hochgebietender Herr Minister,
Hochgeborner Herr Graf,
Hochzuverehrender, gnädigster Herr!

Da Euer Excellenz meine geringe Person in einer von dem ehemaligen Referendar August Krahé angeregten Angelegenheit bereits genannt worden ist, so wollen Hochdieselben es gnädigst zu gut halten, daß ich mir die Freiheit nehme, in diesen ehrerbietigen Zeilen Hochderselben zu nahen. Der Gedanke des Krahé, welchen Euer Excellenz vortragen zu dürfen er die Ehre hatte, erscheint mir so beachtenswerth und die Persönlichkeit des Krahé kenne ich als so trefflich, daß ich eine Genugthuung darin erkennen würde, ihm und seiner Sache irgend förderlich seyn zu können. Es sey mir daher erlaubt, ein Actenstück in authentischer Ausfertigung ganz gehorsamst beizufügen, welches ich zu Gunsten des Krahé bereits vor einem Jahr auf dem Grund einer großen Anzahl glaubwürdiger Zeugnisse und meiner eigenen Kenntniß ausgestellt habe und welches mit andern die Sache betreffenden Schriftstücken auch dem Heiligen Vater vorliegt. Ich bedauere es recht sehr, daß es mir in anderer Weise zunächst versagt ist, dem Krahé und seiner Idee zu dienen. Die Verpflichtung zum Militärdienste, der er jetzt in seinem Vaterlande genügen muß, wird ihn leider, solange dieselbe währt, von dem Plane, dem er dienen möchte, fern halten.
Indem ich mich glücklich schätze, diese Veranlassung zu haben, um die Genehmigung des Ausdrucks der tiefsten Verehrung zu bitten, welche gegen Hochdieselben mich erfüllt, habe ich die Ehre mich ehrerbietigst zu nennen
Euer Excellenz

ganz gehorsamsten Diener Joh. Georg Müller
Bischof von Münster

Hildesheim, den 13. October 1854

Münster, lì 22. December 1853

In nome di Dio amen.

Presentandosi in questa Curia Vescovile di Munster il Signor Augusto Krahe, cattolico, nativo di Geilenkirchen nell’arcidiocesi di Colonia, il quale però attualmente si ritrova nella stessa città di Munster come impiegato al tribunale civile; e promuovendo egli istanza, onde volergli concedere un attestato relativo alla sua condotta religiosa, ai suoi costumi e talenti, non che al suo carattere: il sottoscritto Vescovo nell’annuire a quanto supplicava il predetto Sig. Augusto Krahe, fece esibire nell’anzidetta Curia un sufficiente numero di testimonianze, richieste in quei luoghi, dove il Sig. Augusto Krahe asseriva essersi tratenuto dai primi anni della sua vita, cioè a Duren, a Bonna, a Berlino, in Posnania, a Colonia ed a Munster. In vista dunque di tali testimonianze, della cui autenticità non vi resta luogo a dubitare, giacché non solamente sono verificate con mano e sigillo di publiche persone ecclesiastiche abbastanza conosciute in questa Curia, ma eziando per gran parte consistono in deposizioni di quelle stesse persone; in vista ancora della gravità de testimoni, fra quali si contano nomi illustri, come quello del Sig. Barone Haza-Radlitz, del Riv. Sig. Kolping ed altri, considerando finalmente quanto intorno al Sig. Augusto Krahe asseriscono ecclesiastici ben noti della città di Munster; il sottoscritto Vescovo si crede in grado di attestare ed attesta volentieri come siegue.
Augusto Krahe incominciando dal tempo, dove frequentava le scuole del ginnasio a Duren, sapeva unire ad una lodevole dottrina nella sua fede cattolica una vera e profunda religiosità: alla quale pure cercava di confermare con istudio continuo le sue azioni. Il che non venne diminuito mentre stava per assolvere il corso di giurisprudenza all’università di Bonna; anzi in quest’ ultimo luogo appariva sempre di più, perfino alle minutezze, il suo intimo zelo ed il suo favoroso amore per la santa chiesa, cosi che non mai esitava nel difenderla pubblicamente. Quei medesimi tratti di un animo profondamente religioso verificavansi, quando egli soggiornava a Berlino, di modo che, fra altri, ancora membri esimi del clero dicono averlo stimato in particolare per la sua pietà lontano da qualunque ipocrisia, non che per le sue scienze teologiche. A tutto ci dove aggiungere, che stanti le testimonianze del Sig. Barone Haza-Radlitz e sua famiglia, del Rev. Sig. Kölping e di altri esemplari ecclesiastici, come pure di tante persone eccellente per la loro fama e carica, il Sig. Augusto Krahe più tardi nel trattenersi a Colonia ed a Munster sempre ugualmente continuava a mostrare lo stesso zelo per la santa cattolica religione e principalmente un vivo rispetto per la santa Seda Apostolica, mentre i suoi costumi illibati e la vita lontana dai viziosi piaceri del mondo recavano la prova, che tali sentimenti in realtà procedevano dall’intima persuasione del cuore.
Quant’ai talenti del Sig. Augusto Krahe pienamente convengono tutti i richiesti testimoni, dei quali non solamente la maggior parte si deve ritenere come capace a formarne un competente giudizio, ma più d’uno ancora gode qualche fama nel mondo letterario; tutti dunque convengono, che egli insieme con varii e ottimi talenti fa vedere un giudizio ben prattico e sagace, una rara acutezza d’ingegno principalmente nelle dispute. Per cui con facilità seppe assolvere i suoi studi ed esami e comparavasi un sapere non comune tanto in ordine alla giurisprudenza, quanto in altre discipline e scienze positive. È degno però di nota speciale, che egli inclinava sempre alla scienza militare, siccome quel gusto conviene ancora molto calla sua positura.
Al suo carattere finalmente concordano i testimoni doversi attribuire una distinta gravità e fermezza, così che egli dirigendosi una volta ad uno scopo ritenuto da lui per buono e nobile, nulla neppure la più grande difficoltà potrebbe rimuoverlo ed abbatter il suo cuore. Il che si mostra in modo particolare nel resistere ai piaceri vietati o pericolosi del mondo, giacché comunamente si loda la sua purità e candidezza nei costumi, la schiettezza e lealta nel trattare con altrui. Però a forza dei sentimenti religiosi viene modificato quel carattere serio per una non mediocre generosità, la quale ama a sacrificarsi pel bene del prossimo. Così egli era stimato da tutte, et tutte cercavano la sua amicizia. Si aggiunge l’accuratezza in qualunque cosa ed una certa regola strenuamente osservata nel vivere e nel fare.
Tanto a favore del Sig. Augusto Krahe con propria mano e sigillo attesta e ne ha indubia fede

Il vescovo di Münster
Giovanni Giorgio Müller