Der Lyzealdirektor Ambrogio Robiati bittet um die Verleihung des Öffentlichkeitsrechts für sein Lyzeum in Mailand. Robiati führt ein Privatlyzeum, in dem er auch mathematische Studien anbietet. Dieselben zeitigen großen Erfolg und seine Studenten können sich mit den Studenten an öffentlichen Einrichtungen messen, welche allerdings neidisch auf seinen Erfolg blicken. Der Erfolg macht ihn zuversichtlich zu bitten, dass die Genehmigung zur Führung des Lyzeums um ein weiteres Jahr verlängert werde. Außerdem bittet er den Minister, dass er sein Gesuch um die Gleichstellung seiner Lehranstalt mit öffentlich rechtlichen Lyzeen unterstütze. Franz Thun – der Bruder des Ministers – hatte sich erst vor kurzem von der guten Ausstattung und der guten Führung seines Instituts überzeugt und könne daher als Auskunftsperson dienen. Zuletzt lobt Robiati den Lehrplan für die Realschulen. Er glaubt, dass die Umsetzung des Lehrplans derzeit aber am Unverständnis der Lehrpersonen scheitere.
Eccellenza
Incoraggiato sempre dalle favorevoli concessione, che dalla Sua Signoria
Illustrissima Signor Ministro furono concesse al sottoscritto in riguardo alla
istruzione, si fa ardito a rivolgere ancora questo scritto allo scopo di
renderla edotta di quanto potrebbe alla Sua Signoria non del tutto essere fuori
d’interesse.
Il mio Istituto di Ginnasio-Liceale offre già da quattro anni
anche il corso privato di Matematica; in questa io tentai tutti i mezzi di
migliorare l’insegnamento e difatti nel disegno gli studenti non temono il
confronto colla pubblica Università; la Geometria insegnata colle figure in
rilievo di seta e metallo giova mirabilmente le applicazione alla Geologia ed
alle strade ferrate formano l’anima di questi studii.
Non tardò però
l’Università Pavese ad accorgersi che gli studii Matematici applicati nel modo
in cui io gli intendeva; miravano naturalmente al principio di una scuola
Politecnica; a danno della facoltà Matematica; per cui mi fu ogni via
tergiversata per non lasciarmi progredire allo scopo assunto. Fermo però io nel
mio divisamento non mi sgomentai e progredii, lasciando alla Università il vile
assunto di vendicarsi di me sugli scolari. Però il decreto del 6 Gennaio 1853
dell’Eccelso
Ministero mi ha concesso di continuare nel mio Istituto tali
studii, e ciò mi fu di tale incoraggiamento, che ben preparai pel nuovo anno
scolastico materiali sufficienti ad un buon successo, e già scolari si
presentono per esservi iscritti; giacché in quest’anno non essendomi stato
spedito il decreto che alla metà di Febbraio non mi fu fatto di poter
aprofittarne come lo potrebbe essere pel prossimo anno.
Ora io presentai
istanza a codesto Eccelso
Ministero per la prolungazione ancora di questa concessione al
nuovo anno scolastico 1853–54, concessione che fattami conoscere in tempo
potrebbe giovare a me, che sottostetti a spese per riuscire nell’insegnamento,
ed a molte famiglie che non desiderano allontanare i propri figli dalla loro
sorveglianza.
Come sia conceduto il mio Istituto di tutti i mezzi
occorrenti; e come sia ben ordinato e ricco di suppellettile scientifica,
disegni ed altro potrebbe la Sua Signoria interpellarne Sua Eccellenza il Signor
Consigliere Conte Francesco de
Thun di lei fratello; cui ebbi l’alto onore di aver in visita al
mio Istituto, e che francamente mi mostrò la sua soddisfazione nel vedere quanto
un uomo solo, giovane ancora, sebbene carico di famiglia; per amore
dell’istruzione abbia fatto.
Tutte le pratiche erano anche esaurite per
riguardo alla richiesta di parificare il mio Istituto agli studii medii; ma la
istanza non può dall’Imperial Regia Luogotenenza essere inoltrata all’Eccelso
Ministero, ostando per ora la massima, benché in Milano vi sia già un esempio di tale parificazione ad
un’Istituto di certo inferiore al mio. A questo premio io agogno e spero vorrà
l’Eccelso
Ministero accordarmelo, certo che non sarà mai meno in me zelo e
coraggio.
Voglia Sua Eccellenza degnarsi di accordarmi la prolungazione
dell’Insegnamento nel corso Matematico privato, anche nel prossimo anno
scolastico; permettendomi anche che la iscrizione degli scolari possa aver luogo
presso l'Imperial Regia Università di
Padova a luogo di quella di Pavia, trovando in quel collegio di Professori molto maggiore
armonia negli studii, e simpatia pel modo con cui io stesso intendo si abbia ad
impartire la istruzione pel migliore interesse del paese.
Riguardo al piano
di insegnamento per gli studii medii di Scuole Reali massimamente nella
posizione in cui sono, ben ne concepisco la sua giustizia ed armonia, e se ne
manca esito, forse attribuire lo si deve alla non esatta applicazione che di
esso se ne fa; massimamente nella divisione delle attribuzioni nel personale
insegnante. Non tocca a me di indicare queste lacune, ma però ho fatte apposite
note su questo argomento; note che certo potrò far conoscere, appena abbia
raccolti tutti i dati sufficienti.
Perdoni l’Eccellenza Sua questa mia
arditezza, e sempre pronto per tutto quanto sta in me a migliore con ogni sforza
il sistema di insegnamento; mi permetta che mi sottoscriva, mentre attendo la di
Lei grazie
Di Sua Eccellenza Signor Ministro
Obbedientissimo Umilissimo
Servo
Ingegner A. Robiati
Strada S. Paolo Nr. 947
Milano 6 Agosto 1853