Ambrogio Robiati an Leo Thun
Mailand, 6. August 1853
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Regest

Der Lyzealdirektor Ambrogio Robiati bittet um die Verleihung des Öffentlichkeitsrechts für sein Lyzeum in Mailand. Robiati führt ein Privatlyzeum, in dem er auch mathematische Studien anbietet. Dieselben zeitigen großen Erfolg und seine Studenten können sich mit den Studenten an öffentlichen Einrichtungen messen, welche allerdings neidisch auf seinen Erfolg blicken. Der Erfolg macht ihn zuversichtlich zu bitten, dass die Genehmigung zur Führung des Lyzeums um ein weiteres Jahr verlängert werde. Außerdem bittet er den Minister, dass er sein Gesuch um die Gleichstellung seiner Lehranstalt mit öffentlich rechtlichen Lyzeen unterstütze. Franz Thun – der Bruder des Ministers – hatte sich erst vor kurzem von der guten Ausstattung und der guten Führung seines Instituts überzeugt und könne daher als Auskunftsperson dienen. Zuletzt lobt Robiati den Lehrplan für die Realschulen. Er glaubt, dass die Umsetzung des Lehrplans derzeit aber am Unverständnis der Lehrpersonen scheitere.

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Edierter Text

Eccellenza

Incoraggiato sempre dalle favorevoli concessione, che dalla Sua Signoria Illustrissima Signor Ministro furono concesse al sottoscritto in riguardo alla istruzione, si fa ardito a rivolgere ancora questo scritto allo scopo di renderla edotta di quanto potrebbe alla Sua Signoria non del tutto essere fuori d’interesse.
Il mio Istituto di Ginnasio-Liceale offre già da quattro anni anche il corso privato di Matematica; in questa io tentai tutti i mezzi di migliorare l’insegnamento e difatti nel disegno gli studenti non temono il confronto colla pubblica Università; la Geometria insegnata colle figure in rilievo di seta e metallo giova mirabilmente le applicazione alla Geologia ed alle strade ferrate formano l’anima di questi studii.
Non tardò però l’Università Pavese ad accorgersi che gli studii Matematici applicati nel modo in cui io gli intendeva; miravano naturalmente al principio di una scuola Politecnica; a danno della facoltà Matematica; per cui mi fu ogni via tergiversata per non lasciarmi progredire allo scopo assunto. Fermo però io nel mio divisamento non mi sgomentai e progredii, lasciando alla Università il vile assunto di vendicarsi di me sugli scolari. Però il decreto del 6 Gennaio 1853 dell’Eccelso Ministero mi ha concesso di continuare nel mio Istituto tali studii, e ciò mi fu di tale incoraggiamento, che ben preparai pel nuovo anno scolastico materiali sufficienti ad un buon successo, e già scolari si presentono per esservi iscritti; giacché in quest’anno non essendomi stato spedito il decreto che alla metà di Febbraio non mi fu fatto di poter aprofittarne come lo potrebbe essere pel prossimo anno.
Ora io presentai istanza a codesto Eccelso Ministero per la prolungazione ancora di questa concessione al nuovo anno scolastico 1853–54, concessione che fattami conoscere in tempo potrebbe giovare a me, che sottostetti a spese per riuscire nell’insegnamento, ed a molte famiglie che non desiderano allontanare i propri figli dalla loro sorveglianza.
Come sia conceduto il mio Istituto di tutti i mezzi occorrenti; e come sia ben ordinato e ricco di suppellettile scientifica, disegni ed altro potrebbe la Sua Signoria interpellarne Sua Eccellenza il Signor Consigliere Conte Francesco de Thun di lei fratello; cui ebbi l’alto onore di aver in visita al mio Istituto, e che francamente mi mostrò la sua soddisfazione nel vedere quanto un uomo solo, giovane ancora, sebbene carico di famiglia; per amore dell’istruzione abbia fatto.
Tutte le pratiche erano anche esaurite per riguardo alla richiesta di parificare il mio Istituto agli studii medii; ma la istanza non può dall’Imperial Regia Luogotenenza essere inoltrata all’Eccelso Ministero, ostando per ora la massima, benché in Milano vi sia già un esempio di tale parificazione ad un’Istituto di certo inferiore al mio. A questo premio io agogno e spero vorrà l’Eccelso Ministero accordarmelo, certo che non sarà mai meno in me zelo e coraggio.
Voglia Sua Eccellenza degnarsi di accordarmi la prolungazione dell’Insegnamento nel corso Matematico privato, anche nel prossimo anno scolastico; permettendomi anche che la iscrizione degli scolari possa aver luogo presso l'Imperial Regia Università di Padova a luogo di quella di Pavia, trovando in quel collegio di Professori molto maggiore armonia negli studii, e simpatia pel modo con cui io stesso intendo si abbia ad impartire la istruzione pel migliore interesse del paese.
Riguardo al piano di insegnamento per gli studii medii di Scuole Reali massimamente nella posizione in cui sono, ben ne concepisco la sua giustizia ed armonia, e se ne manca esito, forse attribuire lo si deve alla non esatta applicazione che di esso se ne fa; massimamente nella divisione delle attribuzioni nel personale insegnante. Non tocca a me di indicare queste lacune, ma però ho fatte apposite note su questo argomento; note che certo potrò far conoscere, appena abbia raccolti tutti i dati sufficienti.
Perdoni l’Eccellenza Sua questa mia arditezza, e sempre pronto per tutto quanto sta in me a migliore con ogni sforza il sistema di insegnamento; mi permetta che mi sottoscriva, mentre attendo la di Lei grazie

Di Sua Eccellenza Signor Ministro
Obbedientissimo Umilissimo Servo
Ingegner A. Robiati

Strada S. Paolo Nr. 947

Milano 6 Agosto 1853